Thursday, October 26, 2006

Ombre dietro la schiena

A volte quando vai incontro ad eventi del futuro senti dietro le spalle l'incombere di segnali provenienti dal passato. Vorrei non dovermi confrontare con questo accadimento doloroso. La paura di essere invisibile e dimenticata. La paura di non esistere, o di essere confusa in mezzo ad una bolgia di altri esseri umani che premono per la sopravvivenza. Il bisogno di emergere quasi per una questione vitale, come respirare...la prima delle funzioni che il corpo umano deve acquisire per garantirsi la sopravvivenza. Perchè ho bisogno di tutto questo?
Di riviverlo ancora e ancora fino all'estremo, fino alla ripetizione infinita che non lascia più nulla se non un solco profondo e senza significato.
La cosa che meno riesco a tollerare è il gruppo. Io nel gruppo non riesco a funzionare, divento un arto scollegato che va per conto suo, dove confluiscono le correnti più primitive e meno elaborate di tutti gli altri. Nel gruppo ho paura di non avere aria da respirare e di soccombere.
Lo so, è un discorso poco comprensibile: lo è anche dentro di me, anche se ci sono i collegamenti oggettivi che servono per contestualizzare e capire di cosa sto parlando. Ma qui non posso inserirli. Qui sarò solo una traccia telematica, non trapelerà nulla della me vera, se non qualcosa dell'interno, riversato su queste pagine vuote e ricomposto il meglio possibile. Non sono qui per farmi conoscere, per aprirmi. Piuttosto sono qui per chiudermi, per avere un contenitore protetto in cui provare dei movimenti senza farmi del male. Sono qui per lasciare una traccia mia che non mi faccia sentire autentica ma semplicemente mi consenta di lasciare qua e là cose che non posso far vedere al mondo, come semi gettati tra le zolle di terra smossa. La mia speranza è che in qualche modo possano germinare facendo nascere una pianta nuova.
In sostanza scordatevi di capire: potete prendere i pezzi e tentare di collegarli, pensando che quest'esperienza mi fa sentire libera e protetta nelle mie debolezze, nel mio dark side tanto quanto urlare ferocemente al buio in una stanza vuota. E potete comunque avere una forma di me fatta da voi e quindi creare una me nuova attraverso di voi, ogni volta che leggete. E' per questo che ho fatto un blog e sto cercando giorno dopo giorno di creare una mia filosofia del blog attraverso la vita che ci vivo dentro, l'uso che ne faccio. Non è originale, non tanto quanto altri blog che ho visto in giro e che sono veramente dei colpi di genio, ma è mio, è la mia piccola stanza virtuale dove ho voglia di esistere. E' tutto ciò che so fare.

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