Monday, November 27, 2006

Nebbia e pianto


Scazzo totale. Nebbia. Pianto. Natale alle porte. Ultimo giorno dell'anno. Poesia. Pazzia. Cenere. Navigli.
Segreti. Ombre. Unghie che sgranocchio incessantemente.

In questo ultimo periodo dici cose centrali.

Già...ma io dove sono? Dove sono mi chiedo, mentre la mia vita vive?

L'ultima frontiera dove sta il segreto della mia vita: perchè, mi chiedo, questo terrore di essere alle ultime pagine, come se tutto fosse in procinto di finire, il mistero di disvelarsi, e la mia vita uno specchio senza segreto, che precipita in sè stesso senza fine?

Questi sogni che non riesco a ricordare, e le luci delle strade dei negozi, che non so recuperare, non so restituire alla magia delle feste se non di quel Natale centrale in cui ho iniziato a morire?

27 NoVembre

Mi dispiace che questo blog sia diventato un oscuro viaggio nelle mie elucubrazioni.
Non volevo, o meglio, ero sicura che avrei saputo gestirlo "sportivamente". Vi trascrivo un brano di un romanzo molto bello:

"Ancora prima di girarlo, sapevo già che cos'era: il ritratto di Rosa che avevo visto in casa di Lena, riposto insieme ad altri sul ripiano più alto del guardaroba. In bianco e nero, coglieva Rosa di tre quarti, dalla vita in su, con il seno che si intravedeva nella scollatura della vestaglia; il viso non truccato, i capelli neri umidi e scompigliati come se fosse appena uscita dalla doccia; la tazza in mano, anelli a tutte le dita, pollice compreso. Non in posa, come se non si fosse accorta di essere fotografata: guarda qualcosa o qualcuno fuori campo, o forse non guarda niente. Sorride. E' in comunita e sorride rilassata, spontanea, incurante di quello che pensano gli altri di lei, indifferente. Sembra non aver bisogno di dire: "Questa sono io"; sembra contenta di essere semplicemente sè stessa, quasi canticchiasse fra sè "Sono io, sono io". Nonostante gli abusi, lo sfruttamento subito a livello fisico, emotivo e sessuale...Rosa possedeva, possiede un'inviolabilità di fondo. "Non potete toccarmi". Mi sono reso conto che non ero abbastanza grande per contenerla, abbastanza forte per sollevarla dove lei non riusciva ad arrivare da sola. Sono stato l'ultimo di una lunga serie di persone che l'hanno allontanata dalla sua unica vera fonte di libertà: sè stessa."

Martin Bedford "La ragazza Houdini"

Le figure femminili nella letteratura sono affascinanti. E anche nella vita. A volte penso che le donne hanno una potenza straordinaria, che gli uomini non hanno e non avranno mai.
Le donne della mia vita sono tante, e ognuna è limpida e rilevante come una goccia d'acqua su un filo d'erba.

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