Friday, November 03, 2006

Angeli sopra Berlino (e demoni sotto...)


Non l'ho mai vista ma l'ho immaginata. Berlino. Molte volte nella mia testa, molti sguardi, molti profili, prospettive di questa metropoli. Berlino è entrata nella mia vita a 14 anni, quando ho letto per la prima volta il best seller di Christiane F., Noi, i ragazzi dello Zoo di Berlino, visto per caso nella libreria di un'amica e chiesto in prestito e letto avidamente, in pochi giorni. Non avendola mai visitata per me Berlino è solo questo, e qualche immagine sfuocata del crollo del muro, nell'89, quando ero ancora alle medie e facevamo a riguardo discussioni in classe e ritagliavamo piccole foto dai giornali per fare le ricerche. Ma era tutto troppo lontano ancora dalle nostre menti preadolescenti, così accelerate nella crescita da sostare rapidamente e con impazienza nel pensiero. Non la mia, ma i pensieri erano altri, ed erano lontani da Berlino. Più vicini a Christiane, che immaginavo nella sua magrezza e nei suoi capelli lisci e slavati e nello sguardo da innocente angelo della morte. E pensavo spesso anche ai suoi jeans cuciti addosso e al trucco con cui cercava di mascherare i suoi 13 anni per andarsi a prostituire. Avevo poco più della sua età, io, ed ero così incerta ed esitante che desideravo provare sigarette nei campetti dietro la scuola, nascosta dietro una pianta con una mia amica e poi scrivevo molto con la mia macchina da scrivere nuova che era il massimo che potevo permettermi. Pensavo a Christiane e al suo mondo metropolitano al Bahnhof Zoo fatto di pericolo e di morte sfiorata con la leggerezza dell'adolescenza. Volevo essere come lei e mi procuravo scarpe di pelle con il tacco e jeans stretti. Volevo essere la piccola tossica che scendeva in gran segreto nel mondo di cui gli adulti non si accorgono mai: ma il suo mondo era così distante dal mio, così sotterraneo e insidioso, il suo mondo della metropolitana, speculare alle strade e alla città, mondo a rovescio e misterioso, dove il sesso e la droga erano un unico grande presente che cancellava il passato e inghiottiva il futuro. Nel mio mondo non c'era la metropolitana. Christiane e i suoi amici bruciati come atomi in una fusione nucleare, evaporati nel fumo della marijuana, dentro gabinetti sporchi o tra i letti sfatti di sordidi motel. I ragazzi dello Zoo di Berlino sono cucchiaini e fiammiferi e polvere bianca e bugie e sesso meschino. E Berlino una madre che è già andata via.

1 comment:

Anonymous said...

NON SO CHI SEI EPPURE MI SOMIGLI COSI' TANTO. HO SCOPERTO PER CASO IL TUO BLOG E SEMBRA L'IMMAGINE SPECULARE DEL MIO. IO HO VISSUTO BERLINO DA VICINO E ME NE SONO INNAMORATA E ANCHE AMMALATA PER TUTTO IL DOLORE CHE PORTA DENTRO DI SE'. PUOI LEGGERE IL MIO PEZZO SUL BERLINO SE TI VA...
IL MIO BLOG E': WWW.BIARAVEN.WORDPRESS.COM

QUESTO E' DAVVERO UN ESEMPIO DI AFFINITA' ELETTIVE!!
A PRESTO